Le principali patologie legate alla tiroide sono:
- Noduli tiroidei: sono piccole masse solide o a contenuto liquido che si formano nel contesto della tiroide, una ghiandola localizzata alla base del collo. La maggior parte dei noduli tiroidei non dà sintomi: essi vengono spesso rilevati in modo accidentale durante un controllo medico di routine e non costituiscono un grave problema di salute. I noduli tiroidei che si rivelano tumorali costituiscono una bassa percentuale dei casi. Il trattamento delle nodularità tiroidee varia a seconda della loro tipologia, rendendo necessaria una valutazione specifica e adattata a ogni singolo paziente.
- Gozzo: è una malattia benigna della tiroide, caratterizzata dall’aumento di volume della ghiandola. Il gozzo è in genere causato dalla mancanza cronica di iodio. Più raramente può essere causato da sostanze gozzigene naturali, ossia quegli alimenti in grado di bloccare l’assorbimento di iodio (rape, crescione, rucola, ravanello, rafano, verze, cavoli, colza), farmacologiche (sali di litio, fenilbutazone, acido paraminosalicilico) o da processi intrinseci della tiroide (es. tiroidite). Lo iodio è necessario per la sintesi degli ormoni tiroidei (tiroxina o T4 e triiodotironina o T3). Bassi livelli di questi ormoni spingono l’ipofisi a rilasciare un particolare ormone (thyroid stimulating hormone o TSH) che causa, in condizioni di carenza di iodio, la crescita smodata delle cellule tiroidee. I sintomi del gozzo compaiono tardivamente, quando oramai la ghiandola si è molto ingrandita. Sono sintomi di tipo “compressivo”, ossia legati allo schiacciamento delle strutture anatomiche circostanti, come l’esofago (difficoltà alla progressione del bolo alimentare) e la trachea (deviazione tracheale all’RX, difficoltà respiratoria particolarmente evidente da sdraiati, con necessità di dormire con più cuscini).
- Tumori maligni della tiroide: il cancro della tiroide è abbastanza diffuso. Rappresenta il 3-4% di tutti i tumori umani e colpisce soprattutto le donne tra i 40 e i 60 anni. È uno dei tumori più frequenti per le donne in questa fascia d’età.
Esistono vari tipi di cancro tiroideo: il più frequente è la forma ben differenziata (papillare e follicolare) che rappresenta l’85-90% dei casi, poi c’è la forma scarsamente differenziata (5-7%), la forma midollare (5-7%), la forma indifferenziata o anaplastica (2-3%). La sopravvivenza è molto elevata nelle forme ben differenziate (oltre il 90% a 10-15 anni dalla diagnosi, se vengono seguite le cure adeguate). Un po’ meno curabili sono le forme scarsamente differenziate, quella midollare e quella anaplastica. Il segno più comune del tumore della tiroide è un nodulo isolato all’interno della ghiandola, che si sente con le dita se si tocca il collo in corrispondenza dell’organo. Non è invece indicata alcuna forma di screening, perché non vi sono marcatori specifici nel sangue. Inoltre la tiroide è un organo superficiale dove un ingrossamento è visibile nella maggior parte dei casi. Spesso si tratta di tumori che si mantengono silenti per lunghi anni. È però utile far palpare la ghiandola tiroidea dal proprio medico almeno una volta l’anno per individuare eventuali formazioni nodulari e, nel caso di sospetto, eseguire una ecografia tiroidea. La palpazione della tiroide dovrebbe comunque far parte di un corretto esame clinico di medicina interna.