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Dettaglio

L’apparato vestibolare o labirinto, localizzato nell’orecchio interno, è deputato a garantire il senso dell’equilibrio del nostro organismo attraverso l’invio di informazioni al cervello sulla posizione della testa e del corpo nello spazio. Questo apparato è essenziale per mantenere la stazione eretta e per eseguire i movimenti del corpo. 

La vertigine è il fastidioso disturbo dell’equilibrio che si manifesta con la sensazione dello spostamento del corpo rispetto all’ambiente o dell’ambiente rispetto al corpo. La vertigine può essere dovuta a patologie dell’orecchio interno, ma anche a patologie scheletriche, squilibri muscolari, a patologie del sistema nervoso centrale e all’utilizzo di farmaci o all’abuso di sostanze.

L’inquadramento del paziente con vertigine richiede quindi molto spesso un approccio multidisciplinare, che correttamente interessa innanzitutto il medico otorinolaringoiatra, per poi richiedere, in casi specifici, la valutazione specialistica di neurologo, ortopedico, oculista e uno studio fisiatrico e fisioterapico; nei casi di sindrome di Meniere, è opportuno impostare una dieta iposodica.

Le patologie otorinolaringoiatriche sono le cause più frequenti di vertigine. Esse comprendono la otolitiasi, la labirintite, la neurite vestibolare.

L’otolitiasi determina vertigini parossistiche posizionali, di breve durata (meno di un minuto) e che insorgono in relazione ad alcune posizioni assunte dalla testa. Queste vertigini sono associate a nausea e nistagmo (movimento involontario degli occhi) e vengono curate con apposite manovre di riposizionamento degli otoliti, effettuate dallo specialista otorinolaringoiatra.

La labirintite è l’infiammazione dell’orecchio interno associata a riduzione dell’udito, vertigini, disturbi dell’equilibrio, problemi di postura e acufeni (ronzio nelle orecchie).

La neurite vestibolare o malattia di Ménière consiste nell’attacco di vertigine, improvviso e severo, accompagnato da nausea, vomito e nistagmo. La causa è l’infiammazione del nervo vestibolare e può manifestarsi con un singolo attacco isolato, della durata di 7-10 giorni, sebbene successivamente molti soggetti presentino ulteriori attacchi di vertigini più lievi per molte settimane. 

Nella malattia di Ménière sembrerebbe instaurarsi un aumento di pressione dell’endolinfa (il liquido contenuto nel labirinto) per cause sconosciute. I fattori di rischio comprendono un’anamnesi familiare di malattia di Ménière, preesistenti patologie autoimmuni, allergie, traumi cranici, sifilide. 

Questa malattia viene trattata in fase acuta con farmaci anticolinergici e benzodiazepine. L’uso di diuretici e una dieta iposodica spesso riducono la frequenza e la gravità degli episodi; nei casi gravi, può essere necessario distruggere il sistema vestibolare per via chimica o con un intervento chirurgico.

Le cause neurologiche di vertigine sono dovute all’incapacità del cervello di coordinare adeguatamente i segnali ricevuti dall’orecchio interno, spesso per insufficienza circolatoria, patologie metaboliche, traumi, stress emotivi e tossicosi alcoolica (da farmaci o droghe). 

La vertigine legata alla muscolatura del collo deriva, invece, da spasmi muscolari, conseguenza di patologie quali artrosi, compressione dei nervi del tratto cervicale, traumi.

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